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1983: Mercedes 280 GE vince la Parigi-Dakar

| 19 gennaio 2023 11:49

1983: Mercedes 280 GE vince il Rally Parigi-Dakar

Grande successo per Jacky Ickx e Claude Brasseur nell'avventura nel deserto - Motore e aerodinamica ottimizzati per la corsa di oltre 12.000 chilometri e 20 giorni - Mercedes-Benz vince anche nella classifica degli autocarri.


40 anni fa, Mercedes-Benz trionfava nel rally più duro del mondo: il pilota automobilistico Jacky Ickx e il suo copilota, l'attore Claude Brasseur, vinsero il Rally Parigi-Dakar del 1983 con la Mercedes Benz 280 GE. Il progetto è stato gestito da Mercedes-Benz France. Dalla Germania, gli ingegneri dell'Azienda sono intervenuti sul motore e l'aerodinamica del fuoristrada.1983: Mercedes 280 GE vince il Rally Parigi-Dakar
A quel tempo, il rally Parigi-Dakar aveva un grande fascino mondiale ed era alla sua quinta edizione. La partenza avviene in 1° gennaio 1983 alle prime luci dell’alba in Place de la Concorde a Parigi. Dopo circa 20 tappe estremamente impegnative attraverso il deserto del Ténéré, i concorrenti superstiti raggiungono la città di Dakar sulla costa atlantica dopo un lunga maratona tra le dune di circa 12.000.
Dopo la sosta forzata del 2008 e la lunga trasferta sudamericana (2009-2019) la gara, ribattezzata nel frattempo “Dakar Rally”, approda nelle regioni desertiche dell'Arabia Saudita.


Il motore della Mercedes-Benz 280 GE “Paris–Dakar”
Cinque anni prima, nel 1977, la Mercedes aveva conseguito un altro importante successo sportivo con la G-Class 280, vincendo quello che fu probabilmente il rally più lungo nella storia del motorsport: la massacrante Londra-Sydney, che si snodava per sei settimane su un percorso di oltre 30.000 chilometri. Andrew Cowan, Colin Malkin e Mike Broad conquistarono la vittoria e il segreto del successo fu il motore M 110 a sei cilindri a doppia camma.
Lo stesso propulsore rielaborato dal tecnico Georg Berkmann, responsabile del progetto della Dakar 1993, che curò la realizzazione della 280 GE della serie 460 che prese parte alla gara. Il motore di base sviluppava 185 CV, ma si trattava di una potenza insufficiente per una gara così impegnativa. La potenza venne quindi incrementata e dagli originali 156 CV (della prima G-Class del 1979) si arrivò, dopo un’ulteriore messa a punto nel corso della Dakar del 1992, a 197 CV. Valore che assicurò anche un sensibile incremento anche nella velocità massima che passò dai 170 a circa 200 kmh.
Una delle intuizioni più geniali di Berkmann fu quella di spostare la presa d’aria del motore all’interno dove le temperature sono generalmente più basse e anche la concentrazione di polvere e sabbia è minore. Un altro grosso problema era rappresentato dalla scarsa qualità della benzina disponibile lungo il percorso, e a tale scopo venne realizzato un inedito sistema di fasatura dell’accensione; per cui se il motore batteva in testa a causa della scarsa qualità del carburante, era possibile modificare dall’abitacolo la quantità di carburante che arrivava al motore.

 

Aerodinamica ottimizzata
Con il motore potenziato, la 280 GE raggiungeva una velocità massima di 175 km/h, un valore all’epoca notevole (25 km/h in più rispetto alla variante standard), ma ancora inadeguata per affrontare una gara impegnativa come la Dakar. Incrementare ulteriormente la potenza però non era possibile, per motivi di affidabilità, e Berkmann decise quindi di intervenire sull’aerodinamica.
Del resto gli stessi risultati conseguiti nell’edizione del 1922 dalla 280 GE, con il terzo e il quinto posto, lasciavano presagire che il traguardo della vittoria assoluta non fosse lontano.
Provvidenziale fu l’intervento di Rüdiger Faul, un designer specializzato in veicoli sportivi da corsa, che per ottimizzare l'aerodinamica della 280 GE sostituì i tubi di scarico fissando alcuni segmenti sul parabrezza, ottimizzato in modo significativo il flusso di aria in quest'area. L’aerodinamica del veicolo venne inoltre ulteriormente migliorata da alcuni spoiler sul tetto e nelle fiancate laterali posteriori, con incoraggianti risultati nella galleria del vento che evidenziò una riduzione di circa il 20% nella resistenza aerodinamica. Grazie a queste modifiche la velocità massima arrivò a sfiorare i 200 km/h, mentre il consumo di carburante si attestava sui cinque litri per 100 chilometri.


Rally Parigi-Dakar 1983
Il coinvolgimento di Mercedes-Benz France nel Rally Parigi-Dakar diede i suoi frutti, come già ricordato, con un terzo e un quinto posto nel 1982. Tra i primi dieci veicoli a tagliare il traguardo c'erano altre due 280 GE e un prototipo Mercedes-Benz.
Nel 1983, 193 auto, buggy e camion e 111 motociclette hanno percorso i 12.000 chilometri dalla Francia attraverso Algeria, Niger, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Mali e Mauritania fino al Senegal. Da sottolineare inoltre che all’epoca, prima dell’avvento dell’era digitale, l’unico ausilio alla navigazione era rappresentato dalla bussola.
Subito dopo la partenza, Jacky Ickx e Claude Brasseur, si ponevano presto il comando con il 280 GE, ma prima dell’arrivo ad Agadez (Niger), Ickx rivelò una grave perdita di potenza nel suo motore. E poiché lo scambio di propulsori completi era consentito se effettuato da un altro veicolo in gara, sulla 280 GE del campione belga venne inserito il motore del mezzo di un compagno di squadra, tornando rapidamente al suo ritmo veloce.
Come in ogni edizione, numerosi incidenti e guasti meccanici hanno decimato numerosi concorrenti e solo 61 veicoli (tra auto e camion) e 28 moto tagliarono il traguardo. Oltre al veicolo vincitore, altri modelli Mercedes-Benz G hanno chiuso al quinto, sesto e ottavo posto.
Il marchio inoltre ha celebrato una doppia vittoria con Georges Groine, Thierry de Saulieu e Bernard Malfériol, giunti al traguardo a Dakar con un camion Mercedes a trazione integrale da 355 CV.