Blocco diesel Euro 5 rinviato al 2026

Stop alla circolazione rimandato: più tempo per adeguarsi, ma le regole restano in vigore
Il divieto alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nei centri urbani più inquinati è stato posticipato al 2026. La decisione, motivata dalla necessità di dare alle famiglie e alle imprese un margine per adeguarsi, non cambia la rotta delle restrizioni: bisogna prepararsi seriamente al cambiamento.
Cosa significa il rinvio
Periodicamente, il blocco del diesel Euro 5 sarebbe dovuto scattare già nel 2025 in città come Milano, Torino, Bologna e Firenze. Ora, con il rinvio, queste misure ecologiche entrano in vigore dal 2026. Non significa cancellazione: si tratta di un rinvio organizzativo che lascia più tempo per considerare alternative come rottamazione, passaggio a modelli più puliti o utilizzo di zone extra ZTL.
Cosa fare prima del 2026
Chi ha un’auto diesel Euro 5 (immatricolata tra il 2009 e il 2015) ha ora più tempo per pianificare. Ecco i passi consigliati:
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Controllare le ordinanze locali, perché ogni capoluogo ha regole con tempistiche diverse.
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Valutare incentivi ecobonus: molti comuni offrono contributi per rottamazione o acquisto di veicoli elettrici o ibridi.
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Pensare a soluzioni alternative: car-sharing, noleggio o mobilità dolce possono ridurre la dipendenza dall’auto personale.
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Tenersi pronti al passaggio a diesel Euro 6 o motori ibridi, se si prevede di mantenerla anche dopo il blocco.
Il rinvio al 2026 è una boccata d’ossigeno per molti automobilisti, ma non modifica la direzione ambientale: la rivoluzione green continua. Chi vuole restare mobile in città deve muoversi ora per evitare sorprese e rispettare le nuove regole senza fretta, ma con pragmatismo.