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Sostituzione pezzi di ricambio auto, passa la nuova legge in manovra: devi aprire la p.iva e pagare le tasse

Vendere online (pexels) – Autoruote4x4

A che cosa occorre fare attenzione quando si vendono oggetti usati su Internet? Le regole valgono in ogni caso, persino per i pezzi di ricambio dell’auto venduti per arrotondare.

Sebbene sia impossibile trarre un reale profitto dalla vendita di parti usate dell’auto, vi sono pezzi che possono fruttare una cifra dignitosa. Molto varia da caso a caso, da situazione a situazione; tuttavia, onde fare un esempio, le radio portatili delle auto per chi ancora le conserva dalle precedenti autovetture hanno un certo valore. E in generale gli accessori conservano un notevole valore di vendita, da non disprezzare. Specie i pezzi ‘vintage’.

E naturalmente, volendo cannibalizzare l’auto, c’è tutto il resto da smontare e vendere. In queste occasioni occorre poi scegliere la piattaforma. La soluzione più semplice consiste nell’adoperare il caro, vecchio, mercatino dell’usato, onde aggirare bolli, tasse e spese di spedizione.

Negli altri casi occorre tuttavia trovare un’alternativa e dunque rivolgersi all’online, specificatamente ai negozi e alle piattaforme su Internet. Ebay, pertanto; Vinted, naturalmente; Subito.it ovviamente. Sono piattaforme – con l’eccezione forse di Ebay – di facile utilizzo: procurano già da sé etichette, dimensioni del pacchetto, punti di ritiro e così via. La procedura è largamente automatizzata.

Vendere pezzi di ricambio, a cosa fare attenzione

Eppure occorrerebbe porre una speciale attenzione a questo genere di operazioni, perchè sorpassate determinate soglie si rischia di dover aprire partita iva – normale o forfettaria. Sembra d’altronde giusto, altrimenti vi sarebbe un’ingiusta concorrenza coi commercianti di professione. Il venditore di merce usata di professione, lo ricordiamo, gode poi a propria volta di speciali tutele; pertanto se è una strada che ritenete fattibile, potreste percorrerla a cuor leggero.

Partiamo dal primo dato ovvero che, se il venditore totalizza 30 vendite o in alternativa guadagna più di duemila euro, la piattaforma deve inviare un modulo che prevede nome, cognome, data di nascita, indirizzo e codice fiscale del soggetto. Inoltre non manca di segnalare l’IBAN col quale riceveva i pagamenti.

Preparare i pacchi per la vendita (pexels) – Autoruote4x4

Pezzi di ricambio su Ebay: va bene vendere, però…

L’invio dei dati non deve affatto allarmare; tuttavia in questi casi potrà essere necessario un controllo da parte dello Stato onde verificare che non siano vendite regolari e che non vengano superati determinati limiti. La soglia convenzionale ammonta infatti a 5mila euro; al di sopra occorre aprire la partita iva.

I dati vengono trasmessi dalla piattaforma entro il 31 dicembre di ogni anno; per il 2023, in via eccezionale, è stato traslato al 31 gennaio 2024. Ricordiamo comunque che, quando si vende determinati beni in Rete, si è sempre tutelati se gli stessi sono ‘usati’, cioè hanno un valore di vendita inferiore al loro valore d’acquisto nuovi.
Niente superflui allarmismi, pertanto.