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Autovelox nel caos: raffica di ricorsi e multe annullabili per un vuoto normativo trentennale

Autovelox – fonte_Piraxbay..com – Autoruote4x4.com

Due decisioni opposte della Cassazione accendono il dibattito sulla legittimità delle sanzioni da autovelox. Cittadini confusi e Comuni a rischio contabile.

Il nodo dell’omologazione mai avvenuta

Il sistema dei rilevatori automatici di velocità rischia di implodere sotto il peso di un’anomalia giuridica che dura da oltre trent’anni. Al centro della questione: l’assenza di un decreto ministeriale che regolamenti in modo definitivo l’omologazione degli autovelox.

Due recenti sentenze della Corte di Cassazione, emesse lo stesso giorno e dalla stessa sezione, hanno però lasciato il tema in un limbo ancora più complesso. In un primo verdetto, i giudici hanno sancito la nullità delle multe emesse con dispositivi privi di omologazione. Ma in un secondo pronunciamento, si afferma che per dimostrare tale mancanza è necessaria una querela di falso — procedimento lungo e oneroso, a carico del cittadino.

Il paradosso è evidente: non esiste al momento alcun autovelox formalmente omologato, eppure le sanzioni fioccano ogni giorno.

Le conseguenze: sicurezza, bilanci e valanga di ricorsi

La confusione normativa ha scatenato reazioni allarmate tra gli addetti ai lavori. L’Asaps, l’associazione vicina alla Polizia Stradale, parla di un sistema al collasso: “Così non si può andare avanti, tanto vale spegnere tutto”, ha detto il presidente Giordano Biserni.

Anche i comandi locali corrono ai ripari: a Verona, ad esempio, è stato deciso di rimuovere la parola “omologato” dai verbali, consapevoli che l’omologazione di fatto non esiste.

Intanto, il Codacons denuncia la gravità della situazione: se il cittadino deve affrontare un processo per difendersi da una multa irregolare, ha il diritto di chiedere i danni allo Stato. Si aprono così scenari di rimborsi potenzialmente milionari e responsabilità erariali per gli enti locali.

Sul fronte economico, i Comuni rischiano grosso. Le somme iscritte a bilancio grazie alle multe potrebbero trasformarsi in perdite, aggravate da spese legali e risarcimenti.

Nel frattempo, agli automobilisti si consiglia di controllare i verbali ricevuti: l’assenza della dicitura “omologato” potrebbe bastare per chiedere l’annullamento, mentre in caso contrario è necessario valutare un’eventuale azione legale.

Un cortocircuito istituzionale che mette in discussione uno dei pilastri della sicurezza stradale e lascia milioni di cittadini in un limbo giuridico.