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Arriva il semaforo bianco, il nuovo colore servirà proprio a questo: ci vorrà un “capo plotone”

Semafori – autoruote4x4.com (foto iStock)

Si tratta di una nuova tecnologia in fase di sperimentazione: il semaforo bianco potrebbe essere molto utile in futuro, vediamo come

I semafori a cui normalmente siamo abituati hanno tutti più o meno la stessa forma, ma soprattutto hanno tutti gli stessi colori, e le luci disposte nello stesso ordine.

Questi dispositivi luminosi sono infatti pensati per regolare il traffico attraverso un sistema di accensione e spegnimento delle classiche tre luci verdi, arancioni e rosse, che da sempre hanno istituito per gli automobilisti un messaggio visivo chiaro e inequivocabile.

L’ordine e la disposizione dei diversi colori è essenziale, così anche chi è colpito da patologie come il daltonismo può capire in modo univoco dove si trova il rosso o il verde: di solito il rosso è quello più in alto, il verde più in basso.

Nella disposizione in linea orizzontale invece il rosso si trova più a sinistra e il verde più a destra. I semafori sono governati da un complesso sistema di sincronizzazione delle attivazioni, in modo da regolare il traffico.

Semafori intelligenti & company

Tra qualche anno, grazie ai progressi della IA, dovremo abituarci a vedere sempre di più nelle nostre città i semafori intelligenti, pensati per regolare il traffico attraverso un uso di telecamere che offrono all’intelligenza artificiale il monitoraggio della situazione in tempo reale. Con questi nuovi sistemi intelligenti l’obiettivo è ottimizzare il flusso del traffico e consentire così anche un parziale abbattimento delle emissioni inquinanti. Pensiamo ad esempio a quante volte ci siamo trovati fermi ad aspettare il verde quando all’incrocio non è passata nemmeno l’ombra di un’auto. Il futuro dei semafori sarà proprio questo, evitare cioè un utilizzo improprio che andrebbe solo a congestionare maggiormente le città.

Ma con l’avvento delle auto a guida autonoma tutte le regole potrebbero essere riscritte. In un futuro non troppo lontano, dove per strada dovremmo abituarci a convivere con un numero sempre più alto di veicoli a guida autonoma, la funzione dei semafori è destinata a cambiare. Anche l’intelligenza che governa la guida autonoma, proprio come gli umani, ha i suoi lati imperfetti, motivo per cui avrà bisogno in qualche modo di essere regolamentata in modo da diminuire il più possibile la possibilità di incidente e massimizzare i suoi benefici in città.

Semaforo bianco intelligente per auto a guida autonoma – autoruote4x4.com (foto Ramin Niroumand, Mehrdad Tajalli, Leila Hajibabai  Ali Hajbabaie)

Come funziona il semaforo bianco

Nello stile dei semafori intelligenti controllati dall’intelligenza artificiale, è allo studio un nuovo semaforo bianco che solo le auto autonome possono utilizzare. L’obiettivo di questo esperimento, condotto dall’ingegnere Ali Hajbabaie della North Carolina State University, è dimostrare che ottimizzare il percorso di un’auto autonoma aiuta non solo a controllare il flusso del traffico per le altre auto, ma anche a evitare un numero eccessivo di soste. Ciò contribuirebbe a ridurre il consumo di energia e di carburante fino al 47%. Per ottenere questa straordinaria ottimizzazione del consumo di carburante è necessario l’utilizzo del cosiddetto “capo plotone“, ossia un’auto a guida autonoma che decide di prendere l’iniziativa una volta aperto il semaforo bianco.

In questo modo, quando si attiva il semaforo bianco, gli altri utenti della strada sanno che i veicoli autonomi prendono il controllo del traffico all’incrocio. L’auto autonoma funzionerebbe un po’ da guida per gli altri veicoli dietro di sé, poiché conosce in anticipo le condizioni del traffico, e le altre seguiranno finché rimane acceso il semaforo bianco. Secondo gli autori, il programma proposto è riuscito a ridurre il ritardo totale dell’incrocio dal 19,6% al 96,2% rispetto al controllo semaforico ottimizzato via software. La ricerca è stata condotta ipotizzando che il 10% dei veicoli a breve sia autonomo, ma naturalmente, in un mondo in cui tutti i veicoli fossero automatizzati, non ci sarebbe nemmeno bisogno dei semafori, perché il Vehicle-to-Everything (V2X) consentirebbe loro di scambiare informazioni con qualsiasi dispositivo connesso.