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Scout Speed, l’autovelox fantasma che miete vittime senza pietà | Arriva la sentenza della Giustizia

Scout Speed in azione – autoruote4x4.com (foto iStock)

Gli Scout Speed sono dei dispositivi mobili di rilevazione della velocità che rispetto ai loro omologhi installati sulle strade, sono totalmente invisibili. Vediamo come si è già espresa la Giustizia in merito

Quest’estate ne abbiamo sentite davvero di cotte e di crude sui dispositivi per la rilevazione automatica della velocità. Ogni giorno i giornali non fanno altro che riportare casi specifici di automobilisti caduti in trappole sempre più astute.

Eppure, con tutte le app, i cartelli che dovrebbero essere posti a una distanza sufficiente per moderare la velocità, e l’attenzione che dovremmo porre più spesso alla velocità media degli altri veicoli, abbiamo a disposizione una buona serie di strumenti di contrasto.

Ma spesso tutto questo non basta. Siamo forse così distratti al volante da non accorgerci delle eventuali segnalazioni che possiamo ricevere da uno di questi strumenti di cui effettivamente disponiamo?

Beh, effettivamente è proprio così. Abbiamo modo di schivarli eppure non lo facciamo. Pensiamo al caso degli autovelox mobili: quegli apparecchi infernali che vedi proprio quando meno te lo aspetti. E ormai è già troppo tardi.

Vanno sempre segnalati

Questi dispositivi, proprio per la tipologia di utilizzo che se ne fa – ossia rilevare la velocità in tratti di strada di volta in volta scelti dalle forze dell’ordine a seconda della pericolosità –  non hanno bisogno di apposito decreto prefettizio che ne consente l’installazione e l’utilizzo. Quindi, chiunque volesse impugnare un verbale pensando di farla franca con questa motivazione, è fuori strada. Quel che invece gli enti sono tenuti a rispettare è l’obbligo di segnalazione di questi dispositivi, proprio come avviene per quelli fissi.

In questo modo si mettono in allerta gli automobilisti di moderare la velocità, anche in presenza di una postazione mobile, evitando così brusche frenate e si dovrebbero limitare anche gli abusi che si possono fare cogliendo gli automobilisti di sorpresa. Ma esiste un’altra tipologia di velox di cui forse più di tutti dovremmo preoccuparci: gli Scout Speed.

Lo Scout Speed non è segnalato e inoltre non permette la contestazione immediata per educare alle regole del Codice stradale – autoruote4x4.com (foto iStock)

Scout Speed, stai tranquillo: tutto fumo e niente arrosto

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, si tratta di una trovata al limite della legalità. Anzi, tanto al limite che secondo la Giustizia è da considerarsi addirittura illegittima. Gli Scout Speed sono apparecchi per la rilevazione della velocità installati sulle auto delle forze dell’ordine. Il caso trattato dal Giudice di Pace riguarda proprio la validità delle multe emesse tramite questo sistema fantasma che utilizza autovelox mobili all’interno di veicoli della polizia in movimento, il che comporta ovviamente la totale mancanza di preavviso ai conducenti.

Nel caso in questione, il conducente multato aveva contestato la sanzione sostenendo che non gli era stata data un’opportunità di contestazione immediata dell’infrazione. Il Giudice di Pace di Firenze ha stabilito che la contestazione immediata è fondamentale per educare gli utenti della strada. La segnaletica che indica l’uso di rilevazioni automatiche servirebbe proprio a contenere le esigenze di contestazione immediata e a informare al contempo gli automobilisti dell’accertamento in corso. Gli Scout Speed non rispetterebbero queste regole, poiché secondo il Giudice, rappresentano un ostacolo a questo processo. Dunque, nonostante l’approvazione amministrativa, il Giudice ha considerato il sistema illegittimo. Di conseguenza, la sanzione è stata annullata, sottolineando l’importanza di garantire ai conducenti il diritto alla contestazione immediata quando si tratta di multe per eccesso di velocità.