Crisi dei semiconduttori: clamorosa scoperta di Audi potrebbe segnare una svolta
La crisi dei semiconduttori iniziata nel 2020 ha portato la casa automobilistica Audi a fare una scelta clamorosa. Vediamo insieme quale.
La crisi dei conduttori iniziata nel 2020 non si ferma. Se è vero che nei decenni passati, il mondo si era già ritrovato a fare i conti con una carenza di chip che aveva fatto crollare la domanda mondiale, mettendo a rischio la produzione, questa volta purtroppo la situazione sembra molto più grave.
Al momento il comparto industriale mondiale conta almeno 170 ambito diversi in cui la mancanza di chip ha prodotto delle vere e proprie frenate sulla produzione, scatenando una crisi forse senza precedenti.
Il fenomeno è ormai così grave, che basti solo pensare che in alcune parti del mondo, come ad esempio Hong Kong, è già nato un vero e proprio contrabbando di microchip. Anche perché rispetto al passato, bisogna anche considerare che in atto una vera e propria guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti.
La prima superpotenza che riuscirà infatti a porre delle vere soluzioni in campo contro la carenza di chip, avrà uno sprint decisivo nella lotta alla supremazia tecnologica. La situazione per la case automobilistiche è drammatica, con praticamente tutti i grandi marchi nel momento costretti a bloccare in modo consistente la produzione.
Qual è lo scopo del nuovo progetto messo in campo da Audi contro la crisi dei semiconduttori
Ed è per questo che di recente, Audi ha deciso di finanziare un nuovo progetto chiamato Audi Environmental Foundation. Lo scopo sarà quello di supportare un progetto di ricerca per estrarre materie prime come il gallio e lo stagno, minerali rari fondamentali allo sviluppo dei microchip.
L’esperimento portato avanti da Audi avrà una durata complessiva di tre anni e si occuperà anche in piccola parte di sensibilizzare l’opinione pubblica verso un utilizzo più consapevole delle materie prime, adesso che siamo ormai entrati in un momento storico in cui la loro disponibilità è diventata di colpo limitata.
Audi ha finanziato anche una start up per dare nuova vita agli accumulatori energetici
Non è la sola iniziativa messa in campo da Audi contro questo problema. Ad esempio, la casa automobilistica ha anche finanziato una start up chiamata Nunam, che si occupa di fornire una nuova vita agli accumulatori, destinandoli ad esempio a dei nuovi sistemi di stoccaggio di energia che si studiano ormai da qualche anno.
È ormai chiaro che stiamo entrando in una nuova fase della mobilità su strada, a cui le case automobilistiche non sopravviveranno se non si adeguano alle nuove esigenze di questo decennio.