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West Cost Dreaming by Honda Trailsport (2022)
Giusy Concina | 23 dicembre 2022 11:47
Un itinerario alla scoperta di paesaggi incredibili tra California, Texas, Arizona e Nuovo Messico - Una lunga cavalcata di oltre 8.000 chilometri a bordo della Honda Passport Trailsport - Sempre all’insegna del comfort e del piacere di guida, e della massima mobilità on&off-road.
Dopo essere scesi all’aeroporto di Los Angeles, trascorriamo una giornata di sosta nella splendida località di Marina del Rey. Una comunità che pur distando solo 10 chilometri dall’immenso aeroporto internazionale, regala un’atmosfera unica in tutta la California. Una città molto giovane creata con la costruzione dei moli per le imbarcazioni di piccole dimensioni, negli anni è divenuta il porto più grande del Paese. Qui si possono trovare gli alloggi migliori per un po’ di relax, prima di iniziare un’avventura unica a bordo del magnifico SUV di casa Honda.
A Torrance, circa 15 miglia a sud c’è il quartier generale di Honda ed anche il nostro Passport ci aspetta davanti alla sede; ma prima di salire a bordo ci lasciamo attrarre dalla bellezza del Museo Honda, che di fatto ripercorre la storia del Marchio negli Stati Uniti, con i modelli che hanno creato la storia stessa ed hanno segnato i momenti più significativi. Una visita davvero interessante e sorprendente tanto che alcuni veicoli (molti quali mai arrivati sulle nostre strade) proprio non li conoscevamo affatto, altri invece come la Honda CRV ci riportano alla mente un sacco di ricordi.
La voglia di guidare ci mette in movimento con una certa rapidità e la prima tappa ci porta dalla California all’Arizona, dove scopriamo la splendida città di Glendale; poco conosciuta come itinerario turistico poiché vicina a Phoneix; ma di certo una città cosmopolita che conta circa 250 mila abitanti, molte attività economiche, diversi campus universitari di fama internazionale e un centro sportivo unico. Qui infatti si svolgerà la finale del Super Bowl 2023 a febbraio, per la terza volta nella storia del National Football League.
Dopo le prime 400 miglia, cominciamo ad apprezzare ancora di più il nostro Passport e così proseguiamo subito verso la tappa che si rivelerà una grande sorpresa: El Paso in Texas. Guidiamo tranquillamente per altre 450 miglia attraversando località come Las Cruces in Arizona, poi pochissime miglia ancora ed il confine con il Texas ci porta alle porte di El Paso, una città multietnica con forte influenza messicana, sia nella cucina che nella tradizione, oltre ad essere una città favolosa. Infatti i paesaggi che la circondano, la natura, le montagne e i panorami ci lasciano senza parole. Per chi ama la vita all’aria aperta El Paso è un perfetto connubio, di storia, cultura, avventura e confronto sotto ogni punto di vista.
La grande particolarità di questa città è la presenza di ben due confini; infatti c’è il confine tra lo stato del Texas e dell’Arizona e c’è il confine internazionale con il Messico, dall’altro lato Città Juarez è praticamente posizionata a ridosso e noi possiamo vedere le colline messicane con le tante casine colorate percorrendo l’autostrada che ci porta verso il centro città. Un’emozione incredibile, scoprire che appena fuori dal centro storico c’è un confine sia veicolare, sia pedonale, con un ponte che sovrasta l’autostrada.
El Paso è la parte a Nord della città, dove si trova lo splendido Paso del Norte, un caratteristico edificio storico che rievoca i tempi passati e lo sviluppo del Paese grazie all’arrivo dei missionari e alla costruzione di tutti gli agglomerati che circondano lo storico agglomerato urbano.
A El Paso prima di tutto visitiamo la Magoffin House, la casa più antica di tutta la città, rigorosamente costruita con mattoni di fango e paglia all’inizio del 1875. Oggi è Museo Nazionale ed inserito nel registro dei siti storici dal 1971. La casa, fu costruita per volere di un magnate olandese e al suo interno rispecchia molti stili diversi, poiché la sua costruzione fu realizzata in tempi diversi, ma fu la prima ad avere l’acqua corrente ad esempio. La visita ci ha particolarmente colpito. Da Magoffin House ci dirigiamo verso lo Zoo dove il nostro Honda Passport sosta nell’ampio parcheggio antistante la struttura, che ospita un vasto numero di specie animali provenienti da tutto il mondo.
Nel triangolo geografico delineato tra le tre splendide città di Las Cruces (Arizona), Ciudad Juarez (Messico) e El Paso (Texas) permette di scoprire meraviglie incantate, come il White Sands National Park. Un luogo stupefacente dove le immense dune di sabbia gessosa e bianca creano un paesaggio lunare unico e magico. Percorriamo le piste accessibili con il nostro veicolo e scopriamo panorami indescrivibili; unico deserto al mondo completamente bianco, sembra quasi neve, ma sempre con una diversa consistenza.
Le giornate scorrono veloci a El Paso e, oltre alle escursioni nella natura, non si possono trascurare la visita alle Missioni percorrendo un vero e proprio sentiero chiamato Mission Trail la cui manutenzione è affidata a un’associazione che tutela la conservazione di questi edifici. Il sentiero, facilmente segnalato, collega gli spostamenti dei missionari e consente di raggiungere le missioni attraverso il traffico quotidiano e la vita che scorre tranquilla nei vari quartieri. La prima missione che visitiamo è Socorro, dove una gentile volontaria ci aggiorna dettagliatamente sulla costruzione della missione e sulle opere al suo interno. Poi raggiungiamo Ysleta, posta poco distante e ancora funzionanante, con la parte antica più piccola e una struttura molto più grande a fianco realizzata per sostenere le attività dei transfrontalieri moderni.
Un luogo da non tralasciare, a 15 miglia dal centro città, è inoltre il Ranch Indian Cliffs. Questa tenuta ha un’estensione incredibile, ed una buona parte è destinata ad accogliere i visitatori, che possono passeggiare a bordo del lago, visitare lo zoo, le stalle e le varie aree divertimento e, soprattutto, pranzare nella Cattleman’s Steakhouse. Questo ranch è nato nel 1968 per volere del proprietario di origine tedesca, e per dare un’abitazione degna ai cavalli della sua tenuta. Oggi giorno l’esperienza culinaria è davvero eccezionale; l’atmosfera country, il ristorante, i profumi della griglia e la parte museale antistante l’ingresso mettono subito i visitatori a proprio agio. La qualità della carne non ha paragoni e ovviamente la sua preparazione è favolosa. Così con lo stomaco pieno è giunto il momento di lasciare lo splendido paesaggio di El Paso e proseguire verso la meta più lontana di questo viaggio la città di San Antonio, sempre in Texas dove, ancora tra cavalli ranch e cowboy, ci addentriamo lungo un percorso veramente spettacolare. San Antonio è una città molto vasta, conta circa un milione e mezzo di abitanti; ci sono diversi quartieri, moderni e accoglienti; così decidiamo di soggiornare all’Estancia del Norte, proprio per vivere appieno l’atmosfera del mondo coloniale e missionario. Dobbiamo infatti ricordare che San Antonio porta il nome del Santo di Padova, proprio perché raggiunta per la prima volta dai monaci iberici nel lontano 13 giugno 1861. L’influenza della presenza dei monaci e delle missioni è notevole ancora oggi, e anche attorno a San Antonio ci sono molte missioni, ma senza dubbio la più famosa è Alamo, posta proprio in centro a San Antonio.
Dopo un doveroso omaggio alla storia, non va tralasciata la parte moderna della città, e soprattutto le attrazioni più particolari come il Sea World, un parco a tema che ha a cuore la vita negli oceani. Per questo parcheggiamo il nostro Honda Passport proprio fuori all’ingresso principale e ci addentriamo per un giro a piedi, alla scoperta di tutte le notizie che riguardano le orche, ma anche i leoni marini, piuttosto che i pinguini e tante altre specie marine che difficilmente si possono vedere da vicino se non in questo tipo di strutture. A San Antonio effettuiamo il nostro giro di boa dell’itinerario e ci dirigiamo nuovamente verso ovest per rientrare all’aeroporto; ma questo è ancora lontano, ci mancano tante avventure in compagnia del nostro compagno di viaggio. Infatti ogni singolo chilometro percorso è stato emozionante; abbiamo avuto modo di scoprire tanti paesaggi, alcuni più coinvolgenti di altri. Così passando per la costa dello stato fino a Kingsville e poi su, dopo circa 1.600 chilometri ci fermiamo a Santa Fe in Nuovo Messico. Questa città ha un centro storico incredibile, tutto realizzato in argilla e quindi color marrone chiaro. La sua storia è suggestiva, la cultura delle tribù indiane è molto particolare e senza dubbio è il luogo giusto da visitare attraversando questi paesaggi. Qui però inizia anche la nostra avventura lungo la Route 66! Ebbene si la strada maestra che ha portato tutti verso ovest e della quale percorriamo la parte finale fino a Kingman, attraverso Barstow, Grent, Gallup, Seligman, prima di giungere nel deserto del Mojave e nella splendida città di Lancaster in California. Gli ultimi 3.000 chilometri sono stati molto semplici, infatti la navigazione lungo la moderna Route 66 (nonché I40) non era complessa, ma comunque molto affascinante.
Lancaster è la nostra ultima meta, ma è sempre la città della California che ci piace di più, per la sua tipologia, per la sua posizione geografica a ridosso della riserva indiana Antilope, per i suoi splendidi Joshua Tree, che popolano tutta l’area e trasformano il paesaggio in un mitico e strano deserto. La città è sempre in fermento, ci sono sempre tante attività culturali, filantropiche, oltre a tante attività commerciali e industriali. Ricordiamo che nel vicino deserto del Mojave esiste l’unico spazioporto. La cultura aerea di questa città si respira anche nei musei all’aperto dove possiamo vedere esposti aeromobili, e gli immensi hangar dove vengono progettati e costruiti gli aeromobili e le parti che li compongono. A poche miglia a nord c’è poi il famoso circuito di Willow Springs, famoso per la battaglia tra Ford e Ferrari del 1966 che portò i due competitor al circuito di Le Mans. E pochi chilometri più a Nord c’è il Red Rock Canyon, dove le ruote del nostro Honda Passport Trailsport (3.5 litri, 6 cilindri a V, 280 CV e trazione integrale permanente) corrono sulle piste sabbiose riservate al transito esclusivo di veicoli 4x4. Che grande soddisfazione e che grande veicolo!
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