Baja Troia Turkey 2022
Giusy Concina | 05 ottobre 2022 14:37
Si è svolta nello splendido scenario della provincia di Canakkale la Baja Troia 2022, conquistata dal Can Am di Murat Kapanoglu ed Aleksandar Trendafilo - Una competizione valida per il campionato turco e sotto osservazione dalla FIA per entrare nel calendario FIA Bajas Europa.
La gara è stata davvero interessante, con percorsi attraverso montagne, foreste, piste pietrose e tanta tanta polvere e, soprattutto, una buona navigazione. Infatti ognuna delle 4 giornate di gara si snodava su un tracciato diverso e i chilometri percorrere per i concorrenti erano davvero tanti, per un totale di circa 900 chilometri di gara trasferimenti compresi.
Ma andiamo con ordine e iniziamo a vedere quanti partecipanti si sono dati appuntamento al quartier generale a Canakkale, nella sede dell’Amministrazione pubblica e come si è svolto il programma di gara. Una sede davvero molto ben curata, con tutti i servizi a disposizione, in un’area dove il traffico non è eccessivo, ma tutto è a portata di mano, come ad esempio l’autolavaggio; il prologo della prova speciale nelle serate di gara è diventata anche l’evento spettacolo, visto che si svolgeva a ridosso della città in un circuito chiuso.
Dopo un giorno di verifiche tecniche ed amministrative, il giovedì pomeriggio si è svolto il prologo, poi in serata la presentazione degli equipaggi sulla riva di fronte al mare ed allo stretto dei Dardanelli. Venerdì mattino, alle prime luci dell’alba, le prove speciali hanno avuto inizio, dopo un breve trasferimento (15 km), la prima prova (129 km) su piste veloci prima in salita, poi in discesa, ricca di tagli, curve strette e tanti pini marittimi. La stessa prova è stata ripetuta nel pomeriggio dopo il re-fueling ed il riordino. La giornata di sabato era strutturata con la prova special di Marpessos (115 km) che partiva dopo un trasferimento di 29 chilometri. Un primo giro poi di nuovo in città al service park per affrontare la prova spettacolo (12 km su 3 giri); in seguito, dopo l’assistenza, il re-fueling ed il riordino di nuovo la prova speciale da 115 chilometri.
Domenica un trasferimento più lungo del solito (78 km) per effettuare la prova speciale di Gordos (100 km), dopodiché a conclusione della competizione si è svolta la prova spettacolo (12 km) dove, come sempre, i veicoli concorrenti partivano a due a due.
I partecipanti presenti erano in totale 42, provenienti non solo dalla Turchia, ma anche dalla Romania, dalla Bulgaria, dalla Grecia e dalla Serbia, oltre ad un nutrito squadrone italiano capitanato dalla R Team di Renato e Ricky Rickler. Infatti ben 8 erano gli equipaggi con i colori dell’assistenza toscana, di cui uno con pilota greco (Bresis su Mitsubishi L200). Gli altri italiani invece erano: Moro Stefano con Manoni Daniele su Pajero T1; Antonio Ricciari con Marosi Simona su Pajero TH4; Massimo Gabrielleschi con Luca Marcini su Pajero T1; Luciano e Filippo Andretto su Pajero TH2; Andrea Succi con Fabio Graffeti su Pajero T1; Ricky Rickler con Buran Razvan su Pajero T1. Da segnalare inoltre un equipaggio interamente femminile, sempre a bordo di un Mitsubishi Pajero, nella categoria Raid formato da Russo Assunta e Muscara Maria.
La categoria Raid, popolata con altri 12 veicoli, permette agli appassionati di off-road, di effettuare il percorso di gara, dopo il transito dei concorrenti, sempre seguendo il road-book e mantenendo un’andatura costante, quasi fosse una gara di regolarità, ma le verifiche dei mezzi sono molto meno impegnative, così come le velocità di marcia. Ciò ha permesso di vivere appieno il ritmo di gara e di familiarizzare con il road-book e tutti i sistemi di navigazione in dotazione durante la gara.
Nel caso della Baja Troia Turkey dobbiamo sottolineare che il road-book è stato realizzato con molta cura, viene consegnato agli equipaggi la sera prima, in modo che possano leggerlo e controllarlo, con calma; aspetto questo molto più consono rispetto alla consegna 20 minuti prima della partenza della prova cronometrata, stabilita dalla FIA nei regolamenti di questi ultimi anni. Tutti i veicoli erano poi dotati di rilevatore segnale GPS della Geotraq, così da poter seguire in diretta la posizione dei veicoli in ogni momento di gara.
Dopo l’ultima tappa i commenti di tutti i piloti sono stati molto positivi, con l’entusiasmo generale anche tra coloro che non avevano finito la competizione per la rottura del motore, come è successo alla Jeep proto di Burak Ayvaz. Grande gara dell’italiano Antonio Ricciari, che sin dall’inizio ha saputo tenere le prime posizioni di classifica, nonostante una foratura durante la prima prova speciale (129 km) risolta rapidamente come ci spiega la navigatrice Simona Marosi. Anche Stefano Moro ha fatto una gara eccellente, come ci ha spiegato all’ultimo controllo orario. La tappa più impegnativa è stata la seconda, tanto guidata e molto tecnica, mentre quella appena conclusasi, l’ultima, era piuttosto scorrevole grazie al terreno molto più soft.
Le premiazioni si sono svolte proprio sotto la statua del cavallo di Troia sul lungo mare di Canakkale, in una coreografia molto suggestiva. Un’organizzazione che ha lavorato duramente, come testimonia l’alto livello di preparazione dei commissari sul percorso e degli addetti alla sicurezza (SOS Cars), oltre all’elevato numero di personale impegnato, circa 120 persone, dell’Istanbul Off Road Club, che hanno curato ogni singolo dettaglio. Se aggiungiamo gli ampi spazi che la Turchia, e in particolare la regione di Canakkale possono offrire, possiamo concludere che è stata una gara con tanti chilometri, tutti diversi, che si aggiudica senz’altro un 10 e lode.
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